Il borgo
Rione Migliolo e Fontana Grappino
Il rione “Mijjiuolo” e la fontana “Grappino” si trovavano all’estrema periferia sud del paese di Bivongi. Risale al 1911 “la costruzione della strada comunale che collegava Bivongi alla Nazionale n° 66 nel tratto compreso tra la piazza Santa Maria e la fontana Migghiolo per un importo di lire 59,068”.
Da “Migliolo”, dove si trovava la fontana quindi, e “Davanti u canciedu do miedicu” (davanti il cancello d’ingresso della casa del dottore), partivano gli emigrati bivongesi per le Americhe.
A ricordo, nel rione c’è anche la Via degli Emigrati.
Alla fine degli anni ‘80, qui c’era anche il vecchio mercato rionale, che è stato demolito per dare spazio a parcheggi delle auto.
Un’altra fontana di questo rione prende il toponimo “Grappino” (attrezzo che aggrappa e stringe) dall’attrezzo utilizzato per la lavorazione del ferro. Questa grande tenaglia, retta da una catena, spostava e posizionava il lingotto di ferro rovente sotto il maglio battente. Di Grappino oggi, resta solo il nome della fontana con tre canali che fino al 1930 dissetava i bivongesi.
The “Mijjjiuolo” district and the “Grappino” fountain are located on the southern outskirts of Bivongi. “Construction of the municipal road that connected Bivongi to National Road No. 66, in the stretch comprised between Piazza Santa Maria and the Migghiolo Fountain, for the amount of 59.068 Lire” dates back to 1911.
Bivongo emigrants left for the Americas from “Migliolo”, where the fountain was located, and “Davanti u canciedu do miedicu” (in front of the doctor’s house gate).
To remember them by, there is Via degli Emigrati in the same district.
Here, at the end of the 1980s, there was also the old district market, which has been demolished to make new parking spaces.
Another fountain in the district is called “Grappino” (a tool that grabs and clenches), after the tool used for ironworking. These large pincers, supported by a chain, were used to move and position the scorching iron bar under the hammer. The only Grappino left today is the name of the fountain with the three mouths that quenched Bivongo residents’ thirst until 1930.