Punto di interesse

Centrale Idroelettrica “Avvenire”

Bivongi è stato uno dei primi paesi della Calabria ad essere elettrificato. Si deve infatti alla laboriosità, ingegnosità e lungimiranza dei bivongesi che, nel 1912, proposero l’idea di realizzare una centrale idroelettrica sfruttando appunto l’energia dell’acqua dello Stilaro. 

Per dare corpo alla proposta fu fondata la società per azioni denominata “Avvenire”. Il progetto idraulico fu realizzato dalla ditta Moncalvi di Pavia mentre quello elettrico fu commissionato alla ditta Ercole Marelli di Milano. Tralicci, condotte forzate, gallerie e opere murarie furono realizzate da maestranze locali.

La realizzazione dell’impianto risultò alquanto difficile per la mancanza di strade per cui fu estremamente difficile trasportare le apparecchiature da Bivongi al luogo fissato per l’impianto. Con argani, slitte e l’impiego dei buoi, le turbine, gli alternatori e quant’altro, dopo un percorso lungo il greto del fiume, tra mille difficoltà e molta pazienza, arrivarono sul posto e così finalmente si diede inizio alla realizzazione della centrale idroelettrica.

Per la sua realizzazione furono impiegati ingenti capitali personali dei soci fondatori e degli azionisti e dopo un solo anno dall’inizio dei lavori Bivongi fu elettrificata. La cerimonia di inaugurazione, con qualche imprevisto, avvenne il 12 giugno del 1914. Nel 1932 tutte le azioni della società Avvenire furono cedute al SIC (Società Immobiliare Calabra) con sede a Torino, che nel 1926 aveva realizzato a monte della Centrale Avvenire una centrale più grande. Si trattava dell’impianto idroelettrico del Marmarico, in prossimità della cascata omonima, la più alta della Calabria (oltre 120 m), situata nell’alto corso del torrente Stilaro. 

La SIC, dopo aver potenziato la centrale, ne cambiò il nome da “Centrale Avvenire” a “Centrale di Guida”. L’alluvione del 1951 mise fine alla produzione di energia elettrica dopo circa quarant’anni di ininterrotto servizio e oggi, grazie ad un restauro realizzato negli ‘90 a cura del Comune, rappresenta un sito di notevole interesse culturale e fa parte del percorso di archeologia industriale del territorio.